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Della Vera Uguaglianza




di Benedetta Caselli

(Nell'immagine la statua che il Comune di Milano ha dedicato a Cristina Trivulzio di Belgioioso, eroina del Risorgimento, donna libera e coraggiosa.)


“Amate, rispettate la donna. Non cercate in essa solamente un conforto, ma una forza, una ispirazione, un raddoppiamento delle vostre facoltà intellettuali e morali. Cancellate dalla vostra mente ogni idea di superiorità: non ne avete alcuna. Un lungo pregiudizio ha creato, con educazione diseguale e una perenne oppressione di leggi, quell’apparente inferiorità intellettuale della quale oggi argomentano per mantenere l’oppressione.” Queste poche righe, di un’attualità disarmante, sono state scritte da Giuseppe Mazzini nel 1860 al Cap. VI, Doveri verso la famiglia de “Doveri dell’uomo”, un saggio dedicato agli operai italiani dell’epoca. Mazzini sosteneva che per un’emancipazione culturale e sociale era necessario considerare tutti gli esseri umani alla pari, indipendentemente del ruolo che essi avevano. Porre la donna fuori dalla mura domestiche o dalla compiacenza del letto era il primo vero atto rivoluzionario di una società ancora divisa in classi. Oggi, 164 anni dopo, la parità di genere è uno dei temi politici e di attualità più discussi perchè si sta prendendo consapevolezza del fenomeno di disuguaglianza sociale che sfocia in diverse forme di violenza, cultura del possesso e patriarcato. Sebbene l’istruzione in Italia sia parificata affinché ogni bambini possa accedere agli studi di base, tutto il resto presenta ancora disparità diffusa nei costumi nella quotidianità sociale, nel lavoro, nell’economia nelle relazioni ponendo la donna al ruolo assistenziale storicamente prestabilito, con l’aspettativa di rispetto incondizionato di tale ruolo. L’educazione sociale pone ancora l’attenzione alla “tolleranza”, atteggiamento che presuppone che ci siano più livelli di importanza. Non si deve tollerare l’altro lo si deve accogliere con le proprie differenze, attitudini e risorse. Un primo passo resta il cambiamento del linguaggio Con il termine “genere” ci si riferisce a comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriata per uomini, donne e minoranze. Dove il buon senso non arriva e dove la predisposizione all’accoglienza del diverso dal proprio IO non è consuetudine, sono necessarie leggi forti a sostegno di un cambiamento culturale radicale dove l’obiettivo è quello di un riconoscimento delle risorse umane in quanto tali. La politica moderna deve necessariamente porre attenzione alla parità di genere e all’emancipazione delle donne e delle minoranze, dando sostegno all’individuo in quanto tale e non alla sessualità dello stesso o al suo vivere la propria sessualità, per porre fine a discriminazioni, violenze e disparità che si ripercuotono e limitano lo sviluppo socio-economico collettivo

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